Siria. Terroristi islamici crocifiggono due uomini a Raqqa sotto gli sguardi dei bambini
L’Isil ha giustiziato sette uomini colpevoli di essersi opposti al califfato islamico. Almeno due di loro sono stati crocifissi, come riportato da un gruppo di attivista della città siriana
Sette persone sono state uccise oggi a Raqqa dai terroristi islamici dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isil). Almeno due di loro sono stati crocifissi in piazza, secondo quanto riportato da un gruppo dissidente interno alla città, vicino all’opposizione siriana, che ha fondato il network “Raqqa viene massacrata silenziosamente”.
I BAMBINI GUARDANO. I sette uomini sono stati accusati di spionaggio, di tentato assassinio dei leader dell’Isil e di aver fatto esplodere una granata. Le immagini diffuse dagli attivisti mostrano chiaramente due diverse persone crocifisse pubblicamente mentre uomini e perfino bambini stanno a guardare.
CALIFFATO ISLAMICO E SHARIA. Da un anno ormai la città siriana è nelle mani degli islamisti, che hanno instaurato un califfato islamico e imposto la sharia a tutti gli abitanti, musulmani e cristiani. In particolare, dopo aver distrutto croci, bruciato Bibbie e fissato il loro quartier generale all’interno di una chiesa, gli islamisti hanno imposto il tributo umiliante ai cristiani, che per mantenere la loro fede devono versare all’emiro 13 grammi d’oro puro.
Anche ai musulmani è stato vietato di fumare e ascoltare la musica e chi non partecipa alla preghiera del venerdì o non porta il velo viene frustato in piazza.
PRIMA CROCIFISSIONE. Non è la prima volta che i terroristi crocifiggono un uomo: il primo caso era avvenuto a marzo, quando un uomo è stato appeso a una croce di legno per «aver ucciso e derubato un musulmano». La punizione è stata decisa «in base a quanto prevede la sharia».
ATTIVISTI ARRESTATI. Il gruppo di attivisti che ha rilasciato le immagini delle crocifissioni è nato da poco, secondo quanto riportato dall’Afp, e sta cercando di contrastare l’autorità dei terroristi. Secondo dichiarazioni rilasciate all’agenzia di stampa l’Isil avrebbe rapito nell’ultimo anno per proteste più di mille persone, che sarebbero tuttora rinchiuse in prigioni sconosciute.
«L’Isil vede gli attivisti come una minaccia al loro potere e per questo vuole eliminarli», afferma uno di loro. «Ora che hanno cominciato a diffondere immagini dei loro abusi su internet arrestano chiunque venga trovato a usare Facebook, anche se solo per divertimento».
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