Obiettivo: far fuori Grillo con la Lega. Ma c’è Tosi, il guardiano del Faro
Chiodo schiaccia chiodo. Riportare a normalità il Paese vuole anche dire canalizzare il consenso in formazioni politiche che sono tutto sommato una garanzia per il sistema. Non lo è Grillo, imprevedibile e fuori dagli schemi, lo è di sicuro il Carroccio. E’ il gruppo politico, per ora, più vecchio sulla scena del potere politico, ha superato la stagione di tangentopoli, ha governato tre volte, ha avuto un saggio nel gruppo delle riforme di Napolitano, ha superato anche le scope di Maroni e rischia di apprestarsi a nuovi sconvolgimenti regionali, ma è una forza che risponde al sistema perché ha sindaci, governatori (per ora), consiglieri regionali…. E fa i congressi, non opera solo sul web, sulla rete.
Salvini è ovunque tutti i giorni, a differenza di Grillo, vuoi per sua scelta ma vuoi anche per esclusione. Le opposizioni ne sanno qualcosa. I dati del sondaggio realizzato dall’Istituto demoscopico Ixè in esclusiva per Agorà, parlano ora infatti di sorpasso di Matteo Salvini su Beppe Grillo: la fiducia nel leader della Lega Nord arriva al 20 per cento e così supera per la prima volta quella nei confronti nel fondatore del Movimento 5 Stelle, ferma al 19%. Obiettivo raggiunto per chi preferiva al populismo di Grillo quello pancia e gazebo di Salvini. Meglio la Lega insomma di Borghezio che chiede di salvare, è cosa di questi giorni, gli scavi archeologici delle ville romane imperiali, piuttosto che l’avanzata dei 5 Stelle.
Ma c’è una variante, una incognita e in politica, si sa, tutto è mutevole.
Il fatto è che Flavio Tosi, sarebbe pronto dopo aver chiamato a raccolta i suoi fedelissimi, tra cui ex parlamentari e altri persino ancora in carica, della Lega, per dare corpo ad un movimentone di liste civiche, organizzare attraverso delle sezioni denominate “Fari”. Con tanto di account twitter e facebook per ciascun faro, con un proprio responsabile territoriale, quindi. Una macchina di marketing della comunicazione già in pista.
Obiettivo: cannibalizzare le esistenti liste civiche, allargare alla società civile attraverso le listone dei fari tosiani, sul modello o sulla falsariga di quanto fece Maroni con la lista Maroni. Senza per questo spaccare con la Lega e inserirsi, dove la Lega già c’è, con i propri uomini, sindaci e consiglieri. Il programma? Lo starebbe già stilando un professore che già diede una mano e anche il suo nome alla lista Maroni, entrando poi in consiglio regionale lombardo. Insomma, Tosi ci prova anche se con l’aria che tira, ridare fiducia alla politica non sarà semplice. A meno che questo smarcarsi sia l’unica via d’uscita rispetto ai rischi di crollo di altri palazzi occupati da politici di cui ha condiviso scelte e strategie.
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