in questa mia email di oggi, vorrei portare alla tua attenzione due notizie:La prima:
In Pakistan, l’endemica violenza contro i cristiani continua. Ci racconta Asia News che una donna cristiana di 28 anni, incinta di 4 mesi, è stata costretta dal proprio datore di lavoro a camminare nuda in pubblico perché, secondo lui, non avrebbe eseguito il proprio dovere in modo corretto e secondo le aspettative.
La vittima, già mamma di quattro figli e residente nella colonia cristiana di Rana Town, nella provincia del Punjab, la più popolosa del Pakistan, ha perso il bambino a causa del trauma subito.
Uno dei figli del datore di lavoro, in compagnia di quattro complici, ha trascinato la 28enne all’esterno dell’abitazione e le ha strappato via gli abiti; il gruppo l’ha quindi abbandonata, nuda, all’angolo di una strada.
La polizia si guarda bene dall’arrestare i colpevoli. Intanto, l’avvocato cristiano Hashmat Barkat sottolinea che “le donne delle minoranze religiose [come quella cristiana] sono obiettivi semplici da colpire”.
Con più di 180 milioni di abitanti (di cui il 97% professa l’islam), il Pakistan è la sesta nazione più popolosa al mondo ed è il secondo fra i paesi musulmani. Decine sono gli episodi di violenza, fra attacchi mirati contro intere comunità, luoghi di culto o abusi contro singoli individui, che sono spesso commessi col pretesto delle leggi sulla blasfemia.
La seconda:
Il reportage “Gli Occhi della Guerra”, con cui l’Osservatorio collabora, continua a raccontare il dramma dei cristiani in Iraq che, con l’avanzata del Califfato, sono stati cacciati dalle loro case e hanno trovato rifugio a Erbil, capitale del Kurdistan. In totale sono 120.000 i rifugiati.
Nel video che trovi qui sotto vedrai, malgrado tutto, come continuano a celebrare le messe, sotto un tendone.
A loro le nostre preghiere e i nostri pensieri.
Un cordiale saluto!
Silvio Dalla Valle
Responsabile Campagna Osservatorio sulla Cristianofobia
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