Volentieri pubblichiamo una sintesi di quanto contenuto in un recente articolo de “Il Bandolo della matassa”.
L’Amministrazione arancione, abbonata al rosso non solo ideologico, si è dimostrata assolutamente incapace di gestire la macchina comunale anche grazie ad un rancoroso pregiudizio verso l’efficienza.
La magistratura indagherà, si spera, sulle responsabilità del Comune nella cessione del 29,75% di SEA, la società di gestione degli aeroporti di Linate/Malpensa, al Fondo F2i di Vito Gamberale.
Ricordiamo che il Fondo riuscì ad aggiudicarsi il bando offrendo 1 solo euro in più rispetto alla base d’asta.
A seguire un’altra notizia riguarda Penati già Sindaco comunista di Sesto San Giovanni poi Presidente della Provincia di Milano e braccio sinistro di Bersani.
Le indagini per truffa e intascamento di mazzette per la riqualificazione delle ex aree Falk-Marelli sono cadute tutte in prescrizione.
In sostanza non sapremo mai se il ponderoso cumulo di documentazione raccolta in sede giudiziaria sarebbe stato a fondamento di una reato o meno, perchè si è lasciato trascorrere troppo tempo dall’inizio del processo. L’accusa di concussione è rimasta nei cassetti dei PM.
Penati e soci se la sono cavata senza troppi danni ma resta aperta l’accusa per un danno erariale di quasi 100 milioni in relazione alla compravendita delle quote della Milano-Serravalle.
A questo punto però chi non se la passa troppo bene, anzi appare sempre più emaciata, è la spacciata superiorità morale della sinistra con l’aggravante di una ormai endemica incapacità a gestire la Cosa Pubblica.
Piovono a cascata infatti i fallimenti delle Giunte rosse: De Magistris una frana senza fine, Doria un caso di incapacità irrisolvibile, per non parlare del clone del Pisa Ignazio Marino avvistato ansimante mentre attraversava Roma in bici con lo sguardo smarrito dopo aver strillato di voler bloccare la città se il Governo non avesse coperto il buco di bilancio da 800 milioni.
Prosegue intanto il faticoso impegno del Comitato dei residenti Coni Zugna – Foppa – Dezza – Parco Solari per scongiurare l’apertura del cantiere di calaggio M4 previsto da uno sciagurato accordo Comune – Impregilo che avrebbe in quella zona effetti devastanti.
In un recente incontro del Comitato con i tecnici MM – Impregilo è emersa solo una tetragona incapacità a trovare soluzioni migliorative di un prevedibile disastro ambientale che vedrebbe scomparire una fetta del Parco Solari oltre al viale alberato di via Dezza con gravissimi disagi per i residenti, per la Clinica Dezza ed una Casa di riposo per anziani.
Dall’ infruttuosa chiacchierata sono emerse anche gravi lacune organizzative soprattutto sulla futura gestione del traffico nella zona oltre ad un clamoroso errore di calcolo delle distanze tra le abitazioni ed il perimetro degli scavi che avrebbe impedito l’accesso alle case alle auto, ambulanze e mezzi dei vigili del fuoco.
Palese esempio di un cinico disinteresse della multinazionale nei confronti di un intero quartiere per altro sotto tutela ambientale.
Il Pisa però non potrà sottrarsi alle sue responsabilità e dovrà entrare nel merito senza cercare di cavarsela con le solite moine.
La faccenda si fa sempre più seria ed anche se il Bandolo della Matassa sarà costantemente in prima linea nel denunciare il malgoverno di questa Giunta ci rendiamo conto che mai come ora sia necessario un cambio di marcia.
Si sente insomma la necessità di trovare sul territorio punti di riferimento in grado di coagulare il sempre più esteso dissenso nella variegata galassia dello scontento.
Abbiamo infatti registrato in questi mesi una rinnovata volontà di rinascita del senso d’appartenenza ad una città bisognosa soprattutto di un rilancio delle proprie attività produttive.
Quasi un bisogno fisico di riformare quella sottile rete d’interessi intrecciati tra loro avviliti da imposizioni e divieti di una Giunta vincolata a vecchi schematismi ideologici.
Vi informiamo a questo proposito che si è da poco costituita l’Associazione “Gente di Milano” con l’ambizione di proporre ai milanesi un progetto realistico da condividere con tutte le categorie produttive e sociali allo scopo di trovare risposte concrete alla necessità di una ripresa del marchio Milano.
Molto attiva anche l’Associazione culturale “Mosaico italiano” che si sta tra l’altro attrezzando per aprire un tavolo aperto di discussione sul valore della libertà di scelta dei cittadino di fronte all’invadenza del potere amministrativo ribadendo l’importanza di rianimare il basilare principio di sussidiarietà!