“Il lavoro in nero e il lavoro precario uccidono” Papa Francesco 26.10.17
A proposito del lavoro, domenica pomeriggio ho visto una scena che mi ha stretto il cuore: un ragazzo con zaino termico per consegna pasti a domicilio camminava veloce portando la bici a spalla.
La catena della bici era ciondolante e lui in evidente angoscia, è entrato in un parcheggio a pagamento e ha chiesto chiave inglese per riparare la bicicletta.
La vigente legislazione sul lavoro, unitamente ad una fiscalità e sistema pensionistico voraci ed inefficienti, ci hanno resi tutti schiavi di un sistema a tratti perverso.
Mentre studi lavoro “gratis” obbligatorio (la riforma scuola ha previsto un certo numero di ore come formazione, spesso lavori a caso a dar volantini o fare da centralinisti). A mia figlia di 17 anni era stato proposto di fare servizio di recezione clienti in un albergo in provincia, ad agosto…. Richiesta naturalmente declinata.
Fino ai 35 anni dunque, “stage”, lavori e lavoretti.
Dai 35 anni se sei in azienda forse cominci a far carriera, in caso contrario, cominceranno a considerati un poco “vecchio”.
Dai 45 anni in su, si inizia a “mobbizzarti” in modo sistematico, in quanto a quel punto sei troppo vecchio e costi troppo.
A 50 se hai resistito al mobbing ti tagliano comunque. E allora?
Le aspettative di vita si sono alzate, ma fino più o meno a 70 anni non si va in pensione e comunque la pensione non basterà per pagare la badante.
Son iniziate le battaglie “civili” per l’eutanasia, per cui una “punturina” e via! il sistema finanziario – bancario della repubblica socialista europea, risparmierà in pensioni e sanità.
Se non si riesce ad eliminarti, perchè sei coriaceo, potrai comunque, a 70 anni, rimetterti zaino in spalla e con la bicicletta, consegnare pizze. Finché dura.
P.S. Ho visto anche uomini canuti in giro a far consegne.
Non perdiamo la speranza, ribellandoci.
Benedetto Tusa