Il nuovo Consiglio degli otto Cardinali.
Tale novità mostra la vivacità del diritto canonico, l’importanza costituzionale e l’attualità dell’argomento sottoposto all’attenzione.
Il 13 aprile del 2013 la Segreteria di Stato, organo centrale della Curia romana, al servizio personale del romano Pontefice, con un comunicato ha annunciato che Papa Francesco, raccogliendo un suggerimento delle Congregazioni Generali precedenti il Conclave, ha voluto costituire un gruppo di Cardinali per consigliarLo nel governo della Chiesa universale e per studiare un progetto di revisione della Costituzione Apostolica Pastor Bonus sulla Curia romana. I membri di questo collegio sono otto Cardinali. Uno di essi svolge le funzioni di coordinatore. Vi è poi un segretario. Tra i nomi indicati nel comunicato vi sono: l’Arcivescovo di Santiago del Cile, di Bombay, di Monaco, di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo), di Boston, e di Sydney. Questo collegio-consiglio è composto perciò da Cardinali di ogni parte del mondo, di ogni continente. Chiaramente la rappresentanza che qui si profila non ha carattere politico, ma pastorale, in quanto ciascuno dei membri esprime le esigenze della porzione di Popolo di Dio che gli è stata affidata secondo una logica di comunione ecclesiale e non parlamentare, contribuendo con le proprie competenze specifiche personali.
È da escludere, come ha dichiarato il Capo della Sala Stampa Vaticana Padre Lombardi, che con l’istituzione di tale organismo si stia introducendo un organo di governo collegiale della Chiesa a livello universale. Infatti il Papa non è tenuto a consultarsi, a richiedere l’intervento del Consiglio o a riceverne l’approvazione per compiere un atto di governo. Tale collegio ha funzioni di consiglio e di aiuto al Pontefice, nel governo universale della Chiesa. Come afferma il Can. 331 infatti, il Sommo Pontefice “in forza del suo ufficio, ha potestà ordinaria suprema, piena, immediata e universale sulla Chiesa, potestà che può sempre esercitare liberamente”. Il Consiglio non è stato perciò istituito per prendere decisioni proprie.
Il 28 settembre 2013 Papa Francesco con un Chirografo ha istituito il Consiglio di Cardinali. Egli ha ritenuto conveniente “istituire un ristretto gruppo di Membri dell’Episcopato, provenienti dalle diverse parti del mondo, che il Santo Padre potesse consultare, singolarmente o in forma collettiva, su questioni particolari”. Tale Consiglio “sarà un’ulteriore espressione della comunione episcopale e dell’ausilio al munus petrinum che l’Episcopato sparso per il mondo può offrire”. Ciò chiarisce che i membri chiamati a formare questo collegio ristretto partecipano al nuovo organismo in ragione del rispettivo ministero episcopale, cioè in quanto vescovi. Infatti il ministero di guidare la Chiesa ed il sacro potere, la potestas sacra, ha origine sacramentale, viene conferita mediante il Sacramento. All’assunzione della dignità Cardinalizia corrisponde invece il conferimento della titolarità di una diocesi suburbicaria o di una Chiesa di Roma o di un ufficio nell’Urbe (solitamente presso la Curia Romana) e la partecipazione al Collegio Cardinalizio, che riunisce tutti i Cardinali di Santa Romana Chiesa.
Il Chirografo di Papa Francesco ha definito uno status giuridico per il nuovo organismo, chiarendone le funzioni e la composizione. In particolare si è riservato di configurare il numero dei partecipanti di volta in volta secondo le necessità e l’adeguatezza.
Sin’ora il Consiglio di Cardinali si è riunito quattro volte: a ottobre, a dicembre, a febbraio e ad aprile tra il 28 ed il 30. Ciascuna delle riunione è durata tre giorni, con sessioni di lavoro mattutine e pomeridiane. La primissima riunione si è tenuta nella Biblioteca privata degli appartamenti pontifici presso il Palazzo Apostolico. Le successive riunioni si sono svolte presso la domus Santa Marta, dove risiede attualmente Papa Francesco. Il Pontefice è sempre stato presente alle riunioni eccetto il caso in cui dovesse tenere Udienza Generale, ed ha prevalentemente giocato un ruolo di ascolto delle relazioni dei Cardinali. Si è dato largo spazio alla riflessione sui documenti delle Assemblee ed organi episcopali (ad esempio le Conferenze) dei diversi continenti. L’attività sin’ora svolta dal Collegio degli otto è stata quella di passare in rassegna i dicasteri e gli uffici della Curia romana (quali la Segreteria di Stato, le Congregazioni..) in vista dell’annunciata riforma, la riflessione sull’eventuale istituzione di un Moderator Curiae, l’istituzione di una “specifica Commissione per la protezione dei fanciulli con la finalità di consigliare il Papa” e l’audizione della presentazione della “Pontificia Commissione referente sull’Istituto per le Opere di Religione” (IOR). È stato inoltre invitato a presentarsi il nuovo Segretario di Stato, ed all’ultima riunione anche “i membri del Consiglio di Cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede (“Consiglio dei 15”) e i Capi dei Dicasteri economici della Santa Sede”.
Nella sessione di incontri di aprile il Consiglio degli otto si è riunito insieme al Pontefice, ed in particolare ha ricevuto la Pontificia Commissione Referente di Studio e Indirizzo per gli Affari Economici ed Amministrativi della Santa Sede (COSEA), ed ha preso in considerazione uno per uno i Pontifici Consigli.
Il Consiglio di Cardinali tornerà a riunirsi il prossimo luglio in sessione prolungata, tra l’1 ed il 4. Sembra che il termine più adeguato per descrivere questo fenomeno collegiale sia “sinodalità”, cioè una strada insieme, un servizio in comunione.
Si sottolinea infine la nascita di altri due organi che hanno iniziato nei primi giorni di maggio la loro attività di servizio. Il nuovo Consiglio per l’Economia e la Commissione per la protezione dei minori. Emerge in questo modo la consapevolezza della Chiesa della sua responsabilità di gestire e tutelare con attenzione i beni propri alla luce della missione di evangelizzazione, con particolare premura ai bisognosi. Tutto è per questo scopo, tutto: la trasparenza, l’efficacia.. Il Consiglio ha una missione universale, ed è composto da 8 Cardinali di diverse Chiese particolari e da 7 laici di diverse parti del mondo. La nuova Commissione invece si sta dedicando ad incoraggiare la responsabilità locale nel mondo e favorire la condivisione delle “pratiche migliori” per la protezione di tutti i minori, con programmi di addestramento, educazione, formazione e risposte agli abusi.
Vittorio Tusa