il re è nudo

ELEZIONI USA E DINTORNI

09/11/2016 17:20

IL RE E’ NUDO, il commento di Gianni Alemanno

La vittoria di Trump ha il valore del grido rivelatore del bambino: in Italia, chi saprà urlarlo?

IL RE E' NUDO, il commento di Gianni Alemanno

Tutti si domandano il segreto della straordinaria vittoria di Donald Trump alle presidenziali USA. Dopo mesi di demonizzazione da parte dell’establishment e di tutti i media planetari, dopo essere stato presentato come un pazzo pericoloso, razzista e maschilista, questa figura, certo improbabile, di tycoon miliardario ha cancellato in un colpo solo l’epoca di Barack Obama e dei Clinton. Qual è il segreto di questo miracolo?

Messaggi semplici di puro buonsenso per denunciare la follia di una globalizzazione senza regole. Perché i produttori dei paesi occidentali devono subire la concorrenza sleale delle industrie cinesi che non rispettano nessuna regola ambientale e nessun diritto dei lavoratori? Perché i diritti dei cittadini di una Nazione devono essere messi in discussione dall’arrivo incontrollato di nuovi immigrati che non rispettano le leggi e l’identità dei paesi ospiti? Perché l’Occidente deve continuare a fare la faccia feroce contro la Russia di Putin, creando un enorme danno alle nostre esportazioni e indebolendo il fronte di chi combatte contro l’Isis e il fondamentalismo islamico? Sono domande elementari che hanno risposte ovvie, che però vengono nascoste dalle ipocrisie della cultura dominante e dall’intimidazione dei poteri forti.

La vittoria di Trump ha il valore del grido rivelatore del bambino: “Il Re è nudo”. Una verità che tutti vedono ma che nessuno aveva avuto il coraggio e l’onestà di rivelare. L’attacco del politicamente corretto e del mainstream è servito solo ad amplificare questo grido, non più affidato alle voci basse e contraddittorie degli oppositori della Destra identitaria. “Il Re è nudo”, ovvero “questa Globalizzazione non è né bella, né buona”: questo grido echeggia non nelle periferie affamate dell’Impero, non in Grecia, in Messico o in Burundi, ma nel cuore della potenza egemone statunitense, così come la Brexit ha vinto in un’altra area dominante nella Globalizzazione come la Gran Bretagna.

La prossima volta toccherà a Marine Le Pen, prima donna a diventare Presidente della Repubblica francese, alla faccia di quelli che dicono che i voti per Trump sono quelli degli uomini che vogliono sottomettere le donne.

E in Italia? Chi saprà urlare anche da noi “Il Re è nudo”? Chi, oltre ad attaccare la Globalizzazione dell’utile e del profitto, riuscirà a mettere in discussione l’Euro dell’austerità e della recessione? Semplicemente chi, con l’innocenza di un bambino, senza doppi fini di potere, di divisione e di egemonia, saprà lanciare il messaggio della sovranità e dell’identità nazionale, della dignità di essere italiani, della difesa dei diritti sociali da ogni logica di sfruttamento e di sottomissione.

Domenica 20 novembre saremo all’Adriano, insieme a Francesco Storace, a urlare “Il Re è nudo”.

gianni alemanno