Il silenzio complice dell’occidente sul martirio dei cristiani

Il silenzio complice dell’occidente sui massacri dei cristiani.

L’ultimo atto di questa terribile mattanza sono le 148 vittime (142 studenti e 6 tra soldati e poliziotti) in Kenya. Selvaggiamente assassinati (alcuni decapitati) da membri della milizia islamica somala.

Nel silenzio, perché anche le dichiarazioni di circostanza lo sono, dell’occidente e delle organizzazioni internazionali senza strategie di sostegno e di attacco alle basi di partenza di tali eccidi, spiccano, due opposte e diverse dichiarazioni: da un lato il Presidente Hollande che, pateticamente laicista, invoca l’abolizione nei comuni francesi (circa 400) del titolo di “saint” e dall’altra la lucida analisi di Papa Francesco che prima della Via Crucis ha detto : “In Te, Divino Amore, vediamo ancora oggi i nostri fratelli perseguitati, decapitati e crocifissi per la loro fede in te, sotto i nostri occhi o spesso con il nostro silenzio complice.” E nell’omelia della Santa Messa del Crisma del giovedì Santo: “C’è anche quella che possiamo chiamare <<la stanchezza dei nemici>>. Il demonio e i suoi seguaci non dormono e, dato che le loro orecchie non sopportano la Parola di Dio, lavorano instancabilmente per zittirla o confonderla. Qui la stanchezza di affrontarli è più ardua. Non solo si tratta di fare il bene, con tutta la fatica che comporta, bensì bisogna difendere il gregge e difendere sé stessi dal male (cfr Evangelii gaudium, 83 ). Il maligno è più astuto di noi ed è capace di demolire in un momento quello che abbiamo costruito con pazienza durante lungo tempo. Qui occorre chiedere la grazia di imparare a neutralizzare – è un’abitudine importante: imparare a neutralizzare – : neutralizzare il male, non strappare la zizzania, non pretendere di difendere come superuomini ciò che solo il Signore deve difendere. Tutto questo aiuta a non farsi cadere le braccia davanti allo spessore dell’iniquità, davanti allo scherno dei malvagi. La parola del Signore per queste situazioni di stanchezza è: «Abbiate coraggio, io ho vinto il mondo!» (Gv 16,33). E questa parola ci darà forza.”

Parole da meditare…

Da ultimo concedetemi una piccola esperienza personale, il Venerdì Santo di quest’anno, in una valletta della Val d’Aosta mi sono recato a visitare il Tabernacolo vuoto in una Chiesa; uscito, alzando gli occhi ho cercato la grande croce che sovrasta quel paese su un promontorio, erano anni che desideravo salirci. Senza aver capito come, ho semplicemente chiesto la strada alla prima persona incontrata e recatomi sul promontorio roccioso, su cui ho potuto pregare in solitudine, ho scoperto che si trattava del luogo in cui i valligiani nei secoli precedenti si recavano in pellegrinaggio per il Venerdì Santo. Quel giorno non c’era nessuno. Anche in questo abbandono delle fede dei padri si radica il silenzio dell’occidente, che predica false libertà e non alza la voce quando, come nel caso indicato all’inizio, viene attaccata un’opera educativa universitaria che, da luogo di formazione di giovani vite, diventa scenario macabro di morte.

Benedetto Tusa