L’ Europa e le sue radici

L’ Europa e le sue radici

Da ragazzi ci entusiasmava l’idea di un Europa unita, un’ideale che non rappresentava solo uno spazio geografico, ma un luogo d’incontro fra popoli diversi ma uniti dal comune denominatore della fede cristiana, di una visione del mondo e cultura comune.  Lo scorrere del tempo ci ha portato a vivere le nostre speranze deluse e a vivere in un continente dominato dalla tecnocrazia delle repubbliche socialiste europee, contesto che rischia di far virare il nostro europeismo verso posizioni antieuropeiste da tardo leghismo.

Il regista polacco Kzystzof Zanussi in un lucido articolo titolato “Europa rialzati: senza radici sei perduta” pubblicato sul mensile “Luoghi dell’infinito” del mese di luglio-agosto 2016, scrive sul tema: “Il fatto è che forse avevamo aspettative sbagliate. Oggi appare chiaro che puntare ad una crescita infinita, intendo ad una crescita materiale, non funziona più.”.

Esaminando il tema della disoccupazione per esempio, appare chiaramente come sia mal posto da parte dei c.d. “esperti” di settore e dagli attuali governanti europei, infatti, è di tutta evidenza come quest’ultima sia il frutto inevitabile delle società sviluppate, in cui l’uomo è sostituito dalla tecnica, ma in cui il lavoro potrebbe tornare in Europa, per esempio dalla Cina, ove il costo del lavoro schiavizzato è più basso, ma può essere ri-sostituito da robot che meglio lavorano degli operai cinesi malpagati.

Questa ed altre emergenze, quali la denatalità, la pressione fiscale, l’immigrazione incontrollata, unitamente alla minaccia terroristica mettono a dura prova l’identità europea e ci costringono a cambiare le nostre aspirazioni ed aspettative.

Pensiamo al Belgio che è stato nel 2016 al centro di emergenze terroristiche e che in Europa è il paese che maggiormente si è allontanato dalla propria identità cristiana. Nazione in cui ha sede l’Unione Europea, ci mostra come l’umanesimo laicista non riesca a tenere unite le nazioni europee, in quanto i valori conclamati sono troppo disomogenei e contrastanti (per esempio in Belgio l’eutanasia è legale, come essere d’accordo con tale legislazione contro la vita?).

Di contro come non pensare a quello che San Giovanni Paolo II ci ricordava nel proclamare che l’idea di Europa è legata alla Cristianità, un’unità fra Paesi diversi legati dalla medesima fede.

Ogni valore sociale europeo discende dal cristianesimo. I diritti umani non sono concepibili in modo integrale, se non in ambito cristiano e non esiste nessuna civiltà paragonabile a quest’ultima civiltà cristiana.

Per noi europei, qualora non fossimo disposti a tornare a vivere i valori cristiani in modo integrale, lasciando da parte ogni tiepidezza, il destino inevitabilmente sarà la decomposizione e la successiva scomparsa. Altre strade non ci sono siamo davanti ad un bivio che ci obbliga al ritorno alle radici profonde dell’Europa che sono cristiane.

Benedetto Tusa