Le zone ascoltano i cittadini; la giunta ascolta i cittadini e…… dopo averli ascoltati si va avanti tenendo in conto molto relativamente di ciò che hanno detto.
Da consigliere di zona ho sovente l’impressione che venga applicato dai partiti della maggioranza una sorta di centralismo democratico in cui la maggioranza agisce facendo pesare i propri numeri senza tenere conto delle opinioni della cittadinanza e dei consiglieri di opposizione.
La tesi è che l’aver vinto le elezioni legittima a fare ciò che si desidera senza tenere conto degli effetti sulla realtà; così si decide di aprire dei bandi per la realizzazione di luoghi di culto, presumibilmente destinati ad associazioni islamiche, di dimensioni sproporzionate rispetto alle esigenze del territorio e si tenta di bollare le proteste della cittadinanza, che chiede di realizzare luoghi di culto proporzionati alla domanda presente in una determinata zona come intolleranza religiosa.
Allo stesso modo si avviano i progetti della M4 senza un serio confronto con la cittadinanza e con i commercianti che subiranno l’impatto dei cantieri e che chiedono, non certo di cancellare il progetto della metropolitana, ma semplicemente di ridurre il più possibile l’impatto dei cantieri.
In pratica si permette il libero sfogo delle opinioni della cittadinanza ma poi poco si tiene conto di ciò che emerge dalle assemblee pubbliche o dai consigli di zona, l’azione della macchina comunale è determinata e unitaria sulle posizioni che la maggioranza ha predeterminato. Questo riduce il decentramento di Milano a qualche cosa di inutile; tanto varrebbe sopprimere le zone.
Luca Bianchi