Le verita’ dimenticate sulla prostituzione, ovvero perché non firmare per il referendum per l’abolizione della legge Merlin.

Le verita’ dimenticate sulla prostituzione, ovvero perché non firmare per il referendum per l’abolizione della legge Merlin.

 

Il clima di demoralizzazione imperante, ha fatto si che si sia dimenticato come la prostituzione sia una forma di violenza.

Si tratta, infatti generalmente, di donne schiavizzate e costrette a prostituirsi, che subiscono violenza carnale da ogni cliente a cui debbono fornire prestazioni sessuali.

 

Come non con convenire sulla constatazione che la rieiterazione di atti sessuali non desiderati e praticati per costrizione o bisogno di denaro, le diseguaglianze e/o lo sfruttamento della vulnerabilità, costituiscano in sé violenza sessuale ?

 

Come non porsi la domanda e darsi la ovvia risposta, che il fenomeno della prostituzione debba essere affrontato anche sotto il versante del cliente, che, con la sua domanda e la sua pratica sessuale a pagamento, partecipa allo sfruttamento e all’offesa alla dignità della persona ridotta a merce ?

 

Come non riaffermare che la prostituzione è una violazione della dignità umana ?

 

Come non comprendere che ponendo il corpo umano e il sesso nel regno del mercato, il sistema della prostituzione rafforza l’oggettivazione di tutte le donne e dei loro corpi e rafforza il dominio degli uomini sulle donne e che sistema della prostituzione alimenta e perpetua la tratta degli esseri umani a fini di sfruttamento sessuale.

 

La prostituzione è una violazione dei diritti umani, di conseguenza si lavori perché si vari al più presto un Piano anti-tratta, che preveda anche norme che sanzionino i clienti e non introducano lo “sfruttamento di Stato” che si affermerebbe con il perseguimento dello slogan ” anche le prostitute paghino le tasse” togliamole dalla strada per nasconderle nelle case chiuse e sia prostituzione pulita.

 

Come sempre il falso moralismo agisce sugli effetti senza toccare le cause, un film splatter di macelleria sociale già visto, con divorzio, aborto, metadone, fra le cui prossime tappe oltre a dittaura gender, eutanasia, sta subdolamente imponendo la “schiavitù di stato” per le prostitute.

Benedetto Tusa