L’art. 138 della Costituzione Italiana del 27.12.1947 difende la saldezza e inattaccabilità dei principi costituzionali ivi inseriti.
E’ stato introdotto al fine di non consentire alle molteplici modificazioni politiche di una repubblica di alterare la stabilità dell’orientamento sociale di un Popolo.
L’art. 138 prevede che le leggi di modifica della Costituzione e le altre leggi costituzionali siano promulgate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni con un intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.
Le leggi possono essere sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano istanza un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.
La legge sottoposta a referendum non è confermata , se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.
Non può esserci referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.
Il governo Letta, gettando fumo negli occhi degli italiani con il baccano sollevato sulla legge “omofobia”, con evidente atteggiamento di sapore massonico vuole “correre” prima della pausa estiva alla prima modifica prevista dall’art. 138.
Infatti le modifiche previste consentirebbero innanzitutto di diminuire i tempi di “intervallo” tra le deliberazioni delle Camere (da tre mesi ad un mese) e, lasciando il referendum confermativo, di inserire all’interno del percorso un nuovo organismo, il Comitato dei saggi. E’ un’evidente pressione antidemocratica da un punto di vista dei tempi, e il disegno di legge costituzionale rappresenta uno stravolgimento perché priva il Parlamento della ordinaria discussione sulle riforme, delegando ad un Comitato ristretto il compito di deliberare, lasciando all’Assemblea essenzialmente un compito di ratifica senza alcun dibattito di approfondimento sull’opportunità della promulgazione di una legge di tale portata..
Il dramma è che ancora oggi ed ancora una volta di più verifichiamo che c’è quasi unanime silenzio dei grandi mezzi d’informazione, mentre alla chetichella la Camera ha iniziato a esaminare il disegno di legge governativo, già approvato dal Senato, di revisione della Costituzione in evidente violazione della procedura prevista dall’articolo 138, che costituisce la tutela di sbarramento pensata dai nostri Padri costituenti per impedire “colpi di Stato giuridici” contro la Costituzione…
Chiudere, a ridosso delle ferie estive, la prima delibera sul disegno di legge, in palese contrasto con le finalità dell’articolo 138 della Costituzione, impedisce all’opinione pubblica di prendere coscienza del dibattito…
È in gioco il futuro della nostra democrazia e la nostra Sovranità Nazionale. Dobbiamo farci altoparlanti di questo grave attacco silenzioso alla libertà di autodeterminazione del Popolo Italiano.
Laura Salvetti Tusa