Ritorno al reale
L’intervista di Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà e fondatore della Compagnia delle Opere, associazione d’imprese ispirata alla Dottrina sociale della Chiesa, al Corriere della sera di qualche giorno fa ha lasciato molti di noi sorpresi e amareggiati per aver letto un’intervista lontana dalla realtà, quasi a voler ignorare che questi cinque anni guidati dalla “persona” Pisapia abbiano messo in ginocchio Milano e i milanesi.
“La “persona” Pisapia è stata utile per tutti, non solo per la coalizione arcobaleno e serve un sindaco con questa apertura culturale”, queste le parole pronunciate da Vittadini che hanno tuonato come un fulmine nell’ambiente di Comunione e Liberazione.
È stato un colpo al cuore per i molti milanesi che hanno visto nel corso di questo quinquennio un Comune sempre più preoccupato a difendere un’ideologia arcobaleno e sempre meno impegnato ad aiutare i cittadini milanesi.
A maggior ragione lo stupore è stato più grande perché tali dichiarazioni sono arrivate da parte di un esponente del mondo Cattolico.
Non possiamo dimenticare che il sindaco Pisapia ha istituito il registro delle coppie di fatto e si è vantato di aver trascritto molti matrimoni tra persone dello stesso sesso, inquadrando tale condotta come ulteriore passo avanti di Milano come “Città dei Diritti”. E ancora, ha concesso il patrocinio al Gay Pride ed è sceso in piazza schierandosi apertamente a favore del DDL Cirinnà non meno di due mesi fa.
Insomma, questo modo politico di ragionare non può essere inquadrato quale “apertura culturale”, e forse, a questo punto, sarebbe meglio rivedere il concetto della parola cultura e chiedersi se il dialogo privo di convenzioni non sia solo un relativismo culturale che disprezza la Verità in favore dell’ideologia.
Un ulteriore esempio? Il sindaco Pisapia, tanto votato dalla sinistra ecologica, in questi cinque anni ha abbattuto centinaia di piante secolari (in via Lorenteggio addirittura in gran segreto alle quattro del mattino), continuando così a distruggere i “polmoni verdi” della città che si nutrono di Pm10 e Pm 2,5.
Di converso però la “persona” Pisapia per far finta di contrastare l’emergenza smog ha bloccato il traffico il 30 Dicembre 2015, nel pieno dei preparativi del nuovo anno, dimostrando ancora una volta che la sua concezione di vita e di politica è estemporanea e priva di bellezza, facendo finta di ricercare risultati immediati in linea con la cultura consumistica, invece di tutelare ed incrementare le zone verdi fonte di ossigeno pulito.
Ancora: ci sono zone intere di Milano lasciate completamente a se stesse in balia di spaccio e criminalità, la Stazione Centrale dopo le nove di sera è meglio evitarla come anche piazzale Corvetto è spesso luogo di risse e disordine e questo accade in gran parte delle periferie milanesi; un degrado che non merita una Città internazionale come Milano e che Pisapia non ha saputo fronteggiare.
Di contro però la “persona” Pisapia invece di promuovere un programma caritatevole di integrazione ordinata e credibile nei confronti dei profughi ha pubblicizzato, anche in questa occasione in maniera ideologica e priva di progettualità per il futuro, un bando per ospitare in ogni famiglia un immigrato con un compenso di 400 euro al mese. Ovviamente la risposta dei milanesi non si è fatta attendere: infatti appena 40 famiglie, in una città che conta oltre un milione di residenti, hanno partecipato al bando, dimostrando che Milano e i milanesi sono accoglienti e solidali verso il prossimo gratuitamente e rifiutano la mercificazione dell’essere umano.
Insomma, il sindaco Pisapia in questi anni ha dimostrato di essere ideologico in molte delle sue scelte politiche e i milanesi se ne ricorderanno.
Restiamo fissi con lo sguardo sulla Verità, non lasciamoci offuscare.
Bryan Ferrentino