Serie televisive -Fringe
Nella Grecia antica le arti venivano identificate e trasfigurate nella figura delle muse.
La danza (Tersicore), la tragedia e la commedia (Melpomene e Talia), il mimo (Polimnia), nonché i vari tipi di poesia: epica (Calliope), amorosa (Erato) e lirica (Euterpe). Erano inoltre comprese tra le arti due discipline che noi oggi comprendiamo come scienze: la storia (Clio) e l’astronomia (Urania).
Mancavano del tutto le arti figurative che ogni successiva classificazione ha provveduto ad includere, architettura, pittura, scultura, musica a cui successivamente si sono aggiunte il cinema, la radio-televisione ed il fumetto.
Cambia la società e alcuni generi artistici perdono la loro influenza e diffusione mentre altri prendono il sopravvento.
Ad esempio oggi il mimo rappresenta – salvo smentite che saremmo lieti di condividere con i lettori – un’arte di nicchia.
Altre opere invece hanno sempre più peso non solo nel descrivere la società ma anche nel plasmarla. Ad esempio le serie televisive.
Oggi, infatti, complice il sistema delle pay-tv e delle trasmissioni in streaming nonché del cambiamento dei gusti, l’influenza di una serie tv nel proporre modelli e sistemi di comportamento travalica quelli di tutte le altre arti.
Legittimo quindi indagare su opere destinate a tenere compagnia ai telespettatori per anni ed a influire sulla formazione delle nuove generazioni ben più di altre fonti.
FRINGE
« Com’è che quando succede qualcosa di cui nessuno sa niente e che non ha alcun senso, vengono sempre da noi? »
Peter Bishop
“Fringe Science” ovvero “scienza di confine”, così viene definito quell’ambito della ricerca scientifica che si occupa di eventi o teorie che si pongono al limite delle discipline accademiche convenzionalmente riconosciute.
Scienza di confine tuttavia non significa necessariamente fantascienza, genere peraltro nobilissimo, la Fringe science è un fenomeno reale e in cui ci si può imbattere nella vita quotidiana allorquando scienziati e ricercatori si allontanano dalle correnti principali della scienza e iniziano ad indagare, utilizzando strumenti e metodi rigorosamente scientifici, su tesi non ortodosse e non condivise dal resto della comunità scientifica.
Tuttavia, come la storia della scienza insegna e come viene ricordato nella stessa serie, scoperte e invenzioni tecnologiche che sembrano fantastiche ed impossibili a distanza di qualche decennio possano diventare di uso comune.
Date queste premesse Fringe sviluppa brillantemente il tema esplorando concetti come la teoria degli universi paralleli, i viaggi nel tempo, il controllo mentale, le armi genetiche.
La trama degli episodi è all’inizio molto lineare per poi mutare in uno schema molto più intrigato e intrigante.
E l’inizio è dato proprio da uno schema. Succedono fatti strani nel mondo di oggi e, fatto ancora più inquietante, questi eventi sembrano collegati tra loro. La posta in gioco si rivela la sopravvivenza stessa del mondo come lo conosciamo.
Iniziano così le indagini dell’agente dell’FBI Olivia Dunham, che, coinvolta in un caso “Fringe”, si troverà ben presto a far parte di una squadra speciale, per l’appunto la “Fringe Division”, che ha come missione quello di indagare sugli eventi più strani e che sfuggono alla normale comprensione.
Strani casi ma ancora più strana la squadra che l’agente Dunham si troverà a guidare.
In primis il Prof. Walter Bishop, un vero e proprio genio in una svariata quantità di campi dello scibile e, cosa che non guasta, grande gourmet, passione che persegue insieme ad un uso molto disinvolto di LSD e musica anni settanta.
Circostanza inquietante, Walter si scopre essere ben edotto in merito alle stranezze che si verificano e che sembrano partire dalla sua precedente esperienza come scienziato prima che la sua brillante carriera venisse interrotta e lui finisse in una clinica per malati mentali.
Poi c’è suo figlio Peter Bishop che finirà coinvolto suo malgrado nelle avventure della squadra, completata dall’Agente Astrid e dal Colonnello Philips Browls.
La serie si presenta come una serie di episodi dedicati ad indagini su singoli casi ma che ben presto si dimostrano collegate da un disegno che affiora poco a poco e che agli stessi antagonisti appare sfuggente.
Misteriosi alleati e ancora più misteriosi nemici si affacciano man mano nelle vite dei protagonisti che impareranno di pari passo con le indagini ad indagare su sé stessi e sul loro mondo.
Senza svelare dettagli sulla serie che potrebbero rovinare la visione si possono però indicare due aspetti che definiscono la serie.
Da un lato il rapporto tra il padre e il figlio e dall’altro l’analisi acuta e critica del rapporto dell’uomo con la scienza e la tecnica. Nell’uno e nell’altro caso il tema centrale è quello dei limiti fino a cui ci si può spingere per amore o per sete di conoscenza.
Non casualmente due delle frasi ricorrenti della serie sono Να είναι καλύτερο άτομο από τον πατέρα σου ossia “Cerca di essere un uomo migliore di Tuo padre” e “Sono diventato Morte, il distruttore di mondi” frase pronunciata da Robert Oppenheimer dopo l’esplosione della prima bomba atomica.
Salutata come l’erede di X-files, Fringe è un buon prodotto di intrattenimento, che non cerca facile popolarità ma che lascia un riflesso positivo dopo la visione.
Nemo
Titolo originale | Fringe |
Paese | Stati Uniti d’America |
Anno | 2008–2013 |
Formato | serie TV |
Genere | fantascienza, azione |
Stagioni | 5 |
Episodi | 100 |
Durata | 50 min (st. 1) 45 min (st. 2-5) |
Crediti | |
Ideatore | J.J. Abrams, Roberto Orci, Alex Kurtzman |
Interpreti e personaggi | |
Anna Torv: Olivia Dunham
Joshua Jackson: Peter Bishop John Noble: Walter Bishop Lance Reddick: Phillip Broyles Blair Brown: Nina Sharp Jasika Nicole: Astrid Farnsworth |